venerdì 12 luglio 2019

Villa Lauri: un altro parco urbano per la città di Macerata

Martedì 25 giugno il Comune di Macerata ha restituito alla cittadinanza uno dei parchi urbani più belli della città:Villa Lauri. Immerso nel verde, ricco di storia e di ricordi, si respira un’aria un po’ mistica e magica attraversandolo. Al centro del quartiere di Colle Verde è ora fruibile un ambiente naturale ricco di spunti e di possibilità. Si apre a lunghe passeggiate, a situazioni di contemplazione e riposo, a momenti di convivialità e socialità. In attesa che l’Università degli Studi di Macerata concluda i lavori di ristrutturazione dell’ex-sanatorio, che ospiterà l’Istituto Confucio, il parco ancora non ha espresso tutte le sue potenzialità, che di certo, quell’apertura, amplierà e migliorerà. 




Il parco, nonostante questa sua rivisitazione, conserva ampiamente il suo spirito “wild”. Proprio nelle maglie del “wild” e del “wonder”, che a questo contesto ben si adattano,  sono andati ad inserirsi i due contesti esperienziali ideati da noi. Un’”aula verde” e uno “spazio giochi” che puntano sul concetto di “affordance” coniata da Gibson nel ‘79: insieme di azioni che un oggetto invita a compiere su di sé. Le proprietà degli oggetti comunicano inviti funzionali e vincoli d’uso pertanto l’informazione per l’utilizzo di alcuni oggetti è già negli oggetti  stessi. 




La semplicità alla quale la progettazione ha mirato segue proprio questi principi di percezione diretta combinando quindi le molte proprietà dell’oggetto con la libertà del bambino di esperire in maniera autonoma e non eterodiretta o univoca. Il parco non ospita quindi scivoli, altalene, salta-salta così come siamo abituati a conoscerli noi nei classici playground, anche se poi in realtà i due contesti esperenziali progettati da noi permettono queste azioni in altre forme. La ricchezza dell’affordance sta infatti anche nel fatto di essere indipendente dalla cultura, dalla conoscenza e dalle aspettative delle persone. Capiamo un oggetto e le sue potenzialità grazie al contesto nel quale è inserito e non per come è di per sé. 




Quest’anno abbiamo lavorato molto, con educatrici, insegnanti e genitori, sui materiali e le risorse che portano con loro al di là dell’uso primario per il quale sono stati prodotti e poi venduti. Per capire come il contesto appunto a volte ci suggerisca altri usi e doni nuove possibilità ad una cosa. Non abbiamo bisogno di processi cognitivi troppo complessi, ma si lavora sulla sensorialità come aspetto primo dell’apprendimento in relazione ad un oggetto. Due contesti ricchi di stimoli e luoghi di libertà, sia per il bambino che ne usufruisce, sia per le insegnanti che poi potranno, durante l’anno scolastico, usarle come vere e proprie aule all’aperto. 




Questi due ambienti sono infatti a disposizione nelle scuole del tavolo 0-6 anni del Comune di Macerata e pertanto sono stati progettati tenendo ben in considerazione questa fascia d’età alla quale da molto tempo si rivolgono le nostre azioni, la nostra ricerca e la nostra progettazione educativa ed architettonica. 
Fiere ancora una volta di aver rivolto un nostro intervento (sempre pensato compatibile con il contesto naturale nel quale si è inserito) a questa città che comprende la portata di un diverso approccio all’arredo ludico-didattico per i più piccoli e ci dà la possibilità di restituire alla comunità la ricchezza dei lunghi e stimolanti percorsi QUIsSI CRESCE! che stiamo portando avanti con tutti i nidi comunali e con alcune scuole dell’infanzia di Macerata.
Vi invitiamo a visitarlo e viverlo!
Il parco è aperto secondo i seguenti orari: 08.00-20.30.

giovedì 11 luglio 2019

Borgofuturo2019: Stranalandia esiste e ad inizio luglio si è data appuntamento a Ripe San Ginesio


Borgofuturo è una visione, un contenitore dalle larghe trame, una zona di conforto e cura per il corpo e per lo spirito, un’idea forte e chiara. Ogni due anni, con il suo festival, raccoglie a Ripe San Ginesio un’umanità variegata e ricca che è difficile trovare in altri contesti. Si respira una buona aria, non solo grazie alla vicinanza dei Monti Sibillini, ma per l’energia che ognuno porta all’interno delle calde mura di questo piccolo comune medievale. 




Non è sempre facile capire come coniugare sostenibilità, territorio, futuro e relazioni, ma questo festival ci riesce con leggerezza perché si avverte che dietro ogni scelta, anche la più piccola, c’è un pensiero. Quest’anno, come nelle edizioni precedenti, abbiamo avuto la fortuna di essere invitate a portare il nostro #LesFrichesStyle. Noi da tempo difficilmente partecipiamo ad eventi per attività laboratoriali, perché il nostro lavoro di ricerca e azione si è spostato e caratterizzato in altre forme e altre dimensioni, ma a Ripe San Ginesio è tutto diverso. Si vive immersi un ambiente così ricco di stimoli che nessuno se ne vorrebbe privare. 




E così ogni edizione progettiamo due incontri in armonia con il resto del programma, con la bellezza dell’ambiente, con la leggerezza che si respira. Nascono così i due incontri, sabato 6 e domenica 7 luglio, ispirati ai folli animali di Stefano Benni raccolti nel suo divertentissimo “Stanalandia”. Una notte di ottant’anni fa, durante una spaventosa tempesta, una nave scompare tra le onde di Capo Horn. È l’inizio di uno dei più affascinanti misteri del secolo. Due famosi scienziati, Achilles Kunbertus e Stephen Lupus, scampano al naufragio e solo dopo tre anni ritornano al mondo civile. Dove sono stati, che cosa hanno visto nel frattempo? Esistono davvero l’Albero Nuvola, il Mangiaombra, la Bancaruga, il Leometra, il Frotz? Il diario dei due scienziati è un’invenzione fantastica o è la testimonianza reale del più terribile prodigio naturale mai scoperto? Con il Camaleonte Esibizionista e il Rigario abbiamo invitato bambine, bambini e adulti a ritrovare la favolosa Stranalandia, l’isola di Kunbertus e Lupus dove tutto è così strano che più niente sembra strano. 




È bello smarrirsi all’interno di un immaginario fantastico, trovare la giusta strada e poi il proprio orizzonte di senso. Quello che ciascun partecipante alle nostre attività ha fatto in quelle due ore, lo ha vissuto già mettendo piede al festival. Siamo legate a questo festival da un sottile filo rosso, sottile e resistente, che ci porta lontano, ci da spazio, ma ogni due anni ci richiama qui. Ritroviamo bambini che ci seguono sempre ed adulti che hanno piacere di fare qualche chiacchiera in più, un piccolo appuntamento che la ritualità ha reso sempre più speciale e prezioso. GRAZIE!