Possono le parole degli albi illustrati fare da ponte tra servizi educativi e famiglie? Può un libro accogliere i genitori, a volte così disorientati nel loro ruolo, e farli sentire compresi e rassicurati? Quanto è importante che le figure educative che si rivolgono al bambino siano fra loro solidali e portino avanti delle dinamiche comunicative positive? Molti i nodi che l’istrionica e vulcanica docente ha cercato di sciogliere a questo meraviglioso pubblico che l’ha accolta con entusiasmo e profonda curiosità. Quaranta adulte che si sono confrontate fra loro e hanno messo in discussione se stesse e le loro pratiche quotidiane solo attraverso un viaggio d’incanto nei stimolanti anfratti della letteratura per l’infanzia. Parole, immagini, emozioni, ricordi, racconti…quanta umanità e cultura ha ospitato in quel pomeriggio di primavera la sala centrale del Terminal Club!
Non è neutro lo spazio che ha aperto le sue porte a questo corso di formazione; un locale dal respiro internazionale che porta avanti con cura un progetto musicale, ambizioso e lungimirante, ci ha offerto ospitalità stimando il nostro lavoro e le tematiche che portiamo avanti. La stessa stima e lo stesso sostegno non potevamo non coglierlo negli occhi delle tantissime educatrici, genitori, insegnati, pedagogiste, docenti e studentesse universitarie che hanno deciso di partecipare al corso, sostanziando il nostro impegno quotidiano sul territorio.
Per questo torniamo a ringraziare questo bellissimo e nutrito pubblico che ha deciso di aderire e di sostenerci. Il corso è stato arricchito anche dalla presenza di Chiara Tomassetti della libreria “Bottega del Libro”; libraia attenta, che porta nella nostra città una ricerca accurata nel mondo della letteratura per l’infanzia e soprattutto dell’albo illustrato.
Sonia Basilico non ha deluso le alte aspettative, ha incantato il pubblico, lo ha coinvolto, emozionato, lo ha ascoltato e raccolto intorno alle meravigliose parole che volavano via dai libri.
È stato un pomeriggio importante per continuare il lento e permanete lavoro di costruzione di una comunità educante, per mettere in relazione servizi e famiglie, per lavorare sull’accoglienza, sul confronto, sul dialogo. Felici di aver portato questo discorso così vitale e fondamentale in un luogo atipico, per tali iniziative, come il Terminal Club. Contaminiamo la città al di fuori dei luoghi deputati alla cultura.
Prima di salutarvi con una frase di un libro che Sonia ci ha fatto conoscere, vi riportiamo un breve inciso di un post che Sonia ha affidato a Facebook mentre era in treno verso casa.
“Bello vedere voi, Les Friches, felici perché il territorio accoglie le vostre proposte, proposte piene di cura e di senso: ci avete portati al Terminal di Macerata, un locale che vive la notte, la musica, con le sue luci stroboscopiche e le pareti nere, e voi ce lo avete fatto abitare di giorno, con la primavera che spargeva la sua luce all’interno, mischiandola con i fari della ribalta.
E a te,Chiara ,umanissima, delicatissima libraia, un abbraccio particolare. Nei tuoi occhi, già tutto, nella tua cura una grande speranza. Una città che accoglie e che mescola le carte. Avanti.”
E sì andiamo avanti, cercando accoglienza lì dove ci viene data, trovando sostegno in chi sa cogliere la differenza, rintracciando amore nelle parole importanti e nelle relazioni che guardano alla comunità e al rispetto dell’altro.
“Vivi. Vivi la tua vita
nella libertà
così anche io potrò essere libero.”
così anche io potrò essere libero.”
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