martedì 22 maggio 2012

Les Friches portano bene!!



Dopo il David di Donatello vinto da Simone Massi per il suo cortometraggio “Dell’ammazzare il maiale” ecco che Les Friches si riconferma come portafortuna o meglio come attento selezionatore di talenti per i propri progetti. Fabrizio Silei e Maurizio Quarello, che erano stati ospiti sempre del progetto “C’era una volta” lo scorso novembre, hanno vinto quest’anno il Premio Andersen, il più grande riconoscimento italiano per il mondo dell’illustrazione e della letteratura per l’infanzia.

Fabrizio Silei, Maurizio Quarello, Samanta Ubaldi | C'era una volta 5 novembre 2011
Il talentuoso e prolifico scrittore toscano vince nella sezione Miglior libro 9/12 anni con “Il bambino di vetro”, illustrato in maniera originale ed estremamente interessante dall’emergente Marco Somà edito dall’Einaudi Ragazzi. La giuria di esperti del settore così giustifica la propria scelta: “Per aver confermato, con questa opera, di essere una delle voci più alte e qualificate della nuova narrativa italiana per l’infanzia. Per un racconto dal tono fermo delicato, avvincente e serrato ma aperto alla riflessione su grandi temi, dall’amicizia ai contrasto sociali, alla diversità”. 

Copertina illustrata da Marco Somà
Che dire poi di Maurizio Quarello, illustratore di incredibile valore, sa mutare il proprio stile adattandosi sempre perfettamente al testo, vince l’Andersen come Miglior Illustratore con questa motivazione “Per aver dimostrato nel corso degli ultimi anni di essere un artista completo e capace, attento a cogliere le suggestioni – anche quelle più minute – del testo, adeguando così via via il suo segno ma sempre rendendosi riconoscibile. Per un’indubbia e nitida capacità tecnica e compositiva, frutto altresì di un attento lavoro di documentazione e una ricca cultura figurativa”. 

Illustrazione di Maurizio Quarello tratta da "Il Grande Cavallo Blu "di Irène Cohen-Janca,  Orecchio Acerbo Editore
Les Friches ha ideato il progetto “C’era una volta”, con il Patrocinio non oneroso del Comune di Macerata e la preziosissima collaborazione con l’Istituzione Macerata Cultura Biblioteca-Musei, con il fine di promuovere la lettura e la letteratura per l’infanzia. “Siamo molto felici che il lavoro di ricerca e di selezione che facciamo per offrire sempre il meglio ai nostri soci e alla nostra città - così dicono felici le tre socie fondatrici - siano riconfermati anche da altissimi riconoscimenti nazionali ed internazionali.

lunedì 14 maggio 2012

Con Ersilia ripartono i laboratori all'aperto di Les Friches


Sabato 12 maggio sono ripartiti i laboratori all'aperto firmati Les Friches! Una maniera originale e divertente per  riappropriarsi, con il gioco e la fantasia, di alcuni luoghi affascinanti del prezioso centro stotico di Macerata. Questa volta è stato il turno del cortile del Municipio

Work in progress
Disegniamo la nostra Ersilia
Grandi e piccini sono stati invitati a realizzare, sotto la guida de Les Friches, Ersilia, una delle più interessanti “città invisibili” che Marco Polo narra a Kublai Khan nel meraviglioso e visionario testo di Italo Calvino. Un curioso percorso laboratoriale che parte dal racconto e arriva ad una creazione pratica e creativa. 

 

 


Les Friches da quasi un anno porta avanti, con il patrocinio del Comune di Macerata e in collaborazione con l’Istituzione Macerata Cultura - Biblioteca e Musei, un progetto legato al “Le città invisibili” tra testo e trasposizione fisica. I bambini rielaborano un racconto realizzando con vari materiali, tutti di riuso, la città in oggetto.

Partono i fili-relazioni
 

Il laboratorio era inserito nella programmazione della “Festa dell’Europa” ed è stato  realizzato in collaborazione con l’associazione “Strade d’Europa Macerata”, organizzatrice dell’evento. “A Ersilia, per stabilire i rapporti che reggono la vita della città, gli abitanti tendono dei fili tra gli spigoli delle case, bianchi o neri o grigi o bianco-e-neri a seconda se segnano relazioni di parentela, scambio, autorità, rappresentanza.”



Così il cortile del Municipio si è riempito di fili colorati, come un’enorme ragnatela, fino a quando i grandi e i piccini non sono proprio più riusciti a passare. Molti anche i curiosi che attratti dalla bizzarra tela si sono fermati a giocare, rendendo festoso questo luogo spesso poco conosciuto! Conoscere la propria città giocando, questo uno degli obiettivi dei laboratori all'aperto de Les Friches. 


Mettiamo un tappetino per vedere com'è la nostra Ersilia vista da sotto
Curiosi

martedì 8 maggio 2012

Simone Massi vince il David Di Donatello

Simone Massi e Julia Gromskaya. Foto di Peppe Di Caro

Simone Massi, illustratore e animatore resistente, vince con "Dell'ammazzare il maiale" il David di Donatello per il miglior cortometraggio. Ospite del progetto "C'era una volta" lo scorso marzo, Massi ci aveva presentato una selezione dei suoi lavori tra i quali proprio questo. Siamo molto felici che il suo incredibile talento sia stato finalmente riconosciuto con un così importante premio italiano, lui che è apprezzato da tutto il mondo per la sua arte fine e forte. Tra i fratelli Taviani, Paolo Sorrentino, David Byrne, Pierfrancesco Favino e molti altri vediamo sul palco un uomo semplice, la cui bravura è intensa e pura, come la sua terra, che poi è la nostra terra, le Marche. Complimenti!!!

Una scena di "Dell'Ammazzare il maiale"

mercoledì 2 maggio 2012

Sualzo&Silvia Vecchini: graphic novel a due voci


Prendete un disegnatore eccezionale, pieno di intuito e romantico, e una scrittrice per bambini amante di Dante e delle dolci colline umbre, ecco che viene fuori una coppia perfetta: Sualzo(AntonioVincenti)&Silvia Vecchini. Dalla loro unione artistica è nata una delle più interessanti graphic novel per ragazzi del 2011. 



Uscito per l’innovativa Tunuè-Editoridell’immaginario, casa editrice specializzata nella saggistica dedicata al fumetto, all’animazione, ai videogiochi e ai fenomeni pop contemporanei, nonché in graphic novel di talenti italiani e internazionali, “FiatoSospeso” è la storia di Olivia, preadolescente con un serio problema di allergia. Anni di scoperte e di scommesse, quelli delle medie, di solito per tutti i ragazzi; ma Olivia ha un problema e il mondo esterno la spaventa, così trova riparo-rifugio nell’acqua di una piscina. Una storia delicata che forse sarebbe diventato un libro di narrativa per ragazzi se Antonio Vincenti non l'avesse “rubata” regalandole un destino da graphic novel.  La Tunuè con “Fiato Sospeso”, e altri 3 titoli, inaugura una nuova collana, “Tipitondi”, di fumetti italiani e internazionali per ragazzi e bambini. 



Sualzo è nato a Perugia, è un sassofonista mancato e un disegnatore autodidatta. Autore e illustratore per diverse case editrici italiane e straniere, i suoi libri sono stati pubblicati in Francia, Portogallo, Croazia, Svizzera, Polonia, Nuova Zelanda, Malesia, Indonesia, Giappone, Cina, Corea del Sud, USA. Disegna le storie a fumetti di Kino e Gaetano sul mensile Gbaby (San Paolo).
Laureata in Lettere e appassionata di poesia, Silvia Vecchini, ha iniziato il lavoro di autrice progettando materiali didattici per musei e testi per la scuola. Tiene laboratori per bambini e ragazzi in biblioteca, nelle scuole e nelle librerie. 



Sualzo nel 2008 per l’editore Paquet (Francia) ha pubblicato L’improvisateur, fumetto premiatissimo, che ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura del Festi’BD di Moulins e nella versione italiana, che porta la prefazione di Gipi, (Rizzoli-Lizard 2009) è stato tra i cinque finalisti del prestigioso PremioMicheluzzi-Comicon 2010. 


Sabato 5 maggio dalle 16.30 alle 20.00 avremo il piacere di averli ospiti presso la biblioteca comunale Mozzi-Borgetti di Macerata per il progetto “C’era una volta…”, laboratorio + incontro con gli autori. L’evento è inserito all’interno del festival del libro “Macerata Racconta” 2-6 maggio. 
Sarà una buona occasione per conoscere due importanti protagonisti della letteratura per l'infanzia e magari fare una riflessione sul fumetto e sulla graphic novel oggi.

Vi aspettiamo!



lunedì 23 aprile 2012

I SIT ON: oltre l'artigianato

E fu così, quasi per caso, che la Biblioteca Comunale Mozzi-Borgetti si trasformò, in un normale sabato pomeriggio di aprile, in una falegnameria. 

Le attrezzature sono pronte!
Il GUS (Gruppo di Umana Solidarietà) di Macerata in merito al progetto FER “Resilienze: misure di supporto e riabilitazione psico-sociale” con il fine di implementare e migliorare la presa in carico di richiedenti protezione internazionale portatori di disagio mentale, attraverso un percorso di accompagnamento all’autonomia che prevede corsi di alfabetizzazione, interventi di carattere sanitario, formativo, ricreativo e riabilitativo, ci ha contattate. Nasce così il laboratorio di artigianato creativo “I SIT ON”. Il laboratorio rientra nell’ambito del progetto ESTRO/GENI che l’associazione Les Friches ha ideato per promuovere l’artigianato e l’eco-design. 

Come amiamo sederci e dove?
Il laboratorio “I SIT ON”, tenutosi sabato 21 aprile, era volto alla realizzazione di un prototipo-sedia utilizzando materiali di scarto di lavorazione e di recupero, e prevedeva due momenti distinti. Nel primo, i presenti, quasi tutti ghanesi, hanno indagato i vari modi di sedersi, come e su cosa.  La seconda parte era dedicata allo studio di una seduta, alla scelta dei materiali e alla conseguente realizzazione pratica del prototipo, partendo da uno schizzo preparatorio.
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Dalle idee si passa alla realizzazione del prototipo
Seghetto, chiodi, cartoni, legno, macchina da cucire, martello, trapano e molti altri oggetti hanno preso il posto dei libri trasformando la biblioteca in un’officina, un laboratorio di creatività! Idee, razze, religioni, lingue diverse hanno dato vita a preziosi prototipi di seduta che rappresentano un interessante studio di design “interculturale”.

Ecco le creazioni!

Speriamo si possa presto replicare!

martedì 10 aprile 2012

RI-CREA-LUCE: ecco il vincitore!


Martedì 10 aprile c’è stata la proclamazione del vincitore del laboratorio-concorso RI-CREA-LUCE.
Questo progetto, targato “ESTRO/GENI”, è ideato da Les Friches in collaborazione con Cristiana Brizi e la DUEA illuminotecnica (che ha offerto oltre la sua ospitalità anche i materiali base per la realizzazione di un oggetto luminoso). “ESTRO/GENI” è un settore che l’associazione culturale Les Friches ha creato con l’intento di promuove l’eco-design e l’artigianato creativo attraverso eventi, laboratori e la realizzazione di oggetti/arredo con l’uso di materiale ecologico, materiali di post-consumo e di scarto di lavorazione.

at work
RI-CREA-LUCE prevedeva tre appuntamenti laboratoriali per adulti, volti alla realizzazione di una lampada assemblando materiali diversi, tutti di riuso.Ogni appuntamento aveva una sua tematica specifica. 
Il primo, tenutosi sabato 19 novembre, era a tema libero e prevedeva la realizzazione di un oggetto luminoso manipolando e componendo materiali di scarto o di post consumo.

Lampade realizzate durante il primo appuntamento
RI-CREA-LUCE_CON AFFETTO, questo il nome del laboratorio di sabato 28 gennaio, prevedeva che chi vi partecipava portasse con sé un oggetto che avesse finito il proprio “ciclo vitale” ma al quale si era troppo legati emotivamente per lasciare che un bidone ne raccogliesse le spoglie. Una camicia anni ‘80, un pennello, un vinile, una musicassetta,  il primo cellulare, un cappello di paglia, un libro: tutti questi oggetti, che rappresentano più della loro funzione primaria per chi vi è affezionato,  sono diventati una lampada.

RI-CREA-LUCE_con affetto
Tema del laboratorio di sabato 3 marzo è stato INTRECCI&TRAME ed era finalizzato alla realizzazione di un paralume partendo o da una griglia di sostegno dei fiori,  o da reti di agricoltura, o da trame da cantiere,  e intrecciando con esse, tessuti, stoffe varie, giornali, plastiche e molto altro. Ai partecipanti veniva chiesto di portare con loro una stoffa o un indumento che fossero disposti a tagliuzzare, incollare, strappare, modellare. 

Intrecci&trame
Sabato 31 marzo poi, presso la DUEA, coloro che hanno partecipato ai tre laboratorio hanno presentato alla commissione giudicante (composta in parte dal personale della Due A e in parte da Les Friches) i propri lavori.

Esposizione di tutti i lavori
 "Per l'attinenza con i temi del laboratorio e l'originalità nell'abbinamento di materiali diversi. Per l'innovativo design e la sensibilità nella scelta del progetto in profonda comunione con la natura e l'ambiente." Con queste parola la giuria, dopo essersi riunita, ha premiato oggi le lampade realizzate da Giselle Ferretti.   
Alla originale designer va in premio una glossy white mini della serie philips living colors, innovativa e preziosa lampada che, grazie ad una ghiera di colori intuitiva e sensibile al tatto, permette una scelta tra 256 colori in modo da creare una nuova atmosfera ogni volta che lo si desidera grazie a led di alta potenza.  
Cliccate qui per vedere altre foto.

Lampada vincitrice.1
Lampada vincitrice.2



giovedì 5 aprile 2012

Luoghi da rivivere: volontari studenti ed esperti progettano relazioni e spazi di vita.


L'associazione Les Friches, insieme ad altre realtà associative (“Luoghi comuni”, “Legambiente San Benedetto del Tronto”, “Amici della bicicletta”, “Rio de Oro”, ecc.) ha vinto un bando regionale del Centro Servizi per il Volontariato per realizzare un’esperienza pilota di ricerca/azione finalizzata a creare sul territorio, un nucleo di associazioni competente, attivo e motivato ad auto-costruire “dal basso” un sistema locale di volontariato inclusivo, orizzontale, partecipato, aperto alla società civile, alle istituzioni locali, ai cittadini ed ancorato alla concretezza e specificità dei bisogni per generare cambiamento, connettere relazioni, animare i luoghi.  Tre sono le aree di interesse del progetto: il fiume Tesino, l’area Lupidi e l’Hotel House.  

Les Friches nello specifico si occupa del fiume Tesino, in collaborazione con la Scuola elementare “Speranza” e l’Assessorato all’Ambiente e alla Partecipazione di Grottammare.    
I laboratori proposti sono volti a ripensare, insieme ai bambini, un tratto del lungofiume urbano, che non ha né respiro né possibilità di fruizione da parte della cittadinanza. I bambini, attraverso un percorso che parte da elementi basilari sull’importanza dell’acqua, del suo ciclo e della biodiversità , arriveranno a conoscere, grazie ad una visita del luogo scelto, una realtà nuova e a progettarne, insieme agli adulti, una rinascita, restituendo un ”luogo comune“ alla società tutta. Attraverso il disegno, il gioco, l’osservazione, l’ascolto, la progettazione partecipata, i bambini cercheranno di immaginare un destino diverso per quell’area urbana.  


                                                                                
L’area Lupidi, invece, è una zona alle porte del comune di Ripatransone, che per molti anni è stata abbandonata a sé stessa. Già oggetto di interesse grazie ad un progetto precedente che ha messo le basi per una sua “riqualificazione” storico-sociale, il nuovo intervento progettuale vedrà un consolidamento del percorso iniziato, con la speranza che questo incantevole angolo possa presto essere restituito alla cittadinanza in tutta la sua ricchezza di biodiversità.   
  
“Più o meno a metà delle Marche, scorrendo lungo la statale che fa il pelo all’Adriatico, capita di imbattersi in un’anomalia architettonica. Un baraccone di cemento a 16 piani si materializza all’improvviso nel susseguirsi omogeneo di costruzioni basse. Siamo a Portorecanati e quel colosso in muratura, pianta a croce, tutti lo chiamano Hotel House.[…] “ Così Giampaolo Paticchio, salentino trapiantato nelle Marche che si occupa di filosofia, antropologia, immigrazioni e giornalismo partecipativo, coordinatore del progetto, descrive quella strana “bestia” architettonica e sociale. L’idea è quella dell’esplorazione, di un paesaggio umano, quello dell’Hotel House di PortoRecanati, che si presenta come un luogo simbolico, in chiave urbana, sociale e culturale, del melting pot all’italiana. L’Hotel House è soprattutto un crocevia, ricchissimo di spunti e di sorprese, di un’umanità che più varia non si può. 


Tutto il progetto nelle sue varie parti ha l’obiettivo, ponendo l’attenzione ai margini, fisici, architettonici o sociali, di  ridare una dimensione pubblica e condivisa a luoghi dimenticati, “invisibili” o semplicemente abbandonati.  Laboratori, incontri pubblici, convegni, seminari questi gli ingredienti di un progetto vasto che abbraccia realtà e sensibilità diverse sotto un unico cappello: il rispetto e la tutela del BENE COMUNE.