E’ sempre un po’ complesso rielaborare le
sensazioni dopo un lungo percorso progettuale come quello che abbiamo
realizzato a Recanati coinvolgendo tre classi del terzo anno del Liceo di Scienze Umane “Giacomo Leopardi” e bambini della Scuola dell'infanzia "Aldo
Moro", gruppo verde-sezione 5 anni e due classi della scuola primaria "Lorenzo
Lotto". I ragazzi, attraverso
un percorso di formazione-autoformazione con noi, hanno progettato della
attività, sempre sotto la nostra supervisione e quella delle insegnanti di
riferimento, per i bambini a loro affidati, in modo da intraprendere un
percorso di progettazione partecipata volto a realizzare in autocostruzione
alcuni piccoli elementi o contesti esperienziali all’interno del giardino della
scuola dell’infanzia Aldo Moro di Recanati.
Lo specifico approccio dell’associazione, #LesFrichesStyle, ha
dialogato con le discipline
d’indirizzo (Psicologia, Pedagogia, Sociologia e Antropologia) del triennio del Liceo di Scienze Umane,
integrando il piano di studi dei ragazzi del terzo e traducendo, molta della
teoria che apprendono a scuola, in azione pratico-progettuale.
La Prof.ssa
Maria Letizia Capparucci, referente del progetto, così descrive perché l’idea alla base di QUIsSI GIOCA!
ha delle finalità incredibilmente positive “Uno
degli scopi primari di un percorso del genere è quello di far
esercitare ai ragazzi abilità di osservazione ed esplorazione in contesti
reali, secondo la logica ermeneutica della pedagogia che utilizza i criteri
della descrizione e dell'interpretazione e si formalizza nella dialettica
teoria-prassi-teoria contestualizzando la triplice esigenza di fondazione
teorica (sistema di ipotesi), di traduzione (e di verifica) empirica, di
riformulazione teorica, secondo un continuo interscambio con saperi differenti
e molteplici, pluralità dei punti di vista e modi diversi di codificazione del
reale”.
La professoressa di Scienze Umane
aggiunge inoltre che “L'esperienza di progettazione
partecipata è stata particolarmente apprezzata dai ragazzi, soprattutto per
l'empowerment sociale di cui hanno beneficiato, comprendendo che il “fare
comunità” è un insieme che ha in sé le conoscenze, le risorse e il potenziale
organizzativo e di leadership non solo per mettere in gioco le personali conoscenze ed abilità,
ma anche per realizzare un cambiamento costruttivo a favore dell'Altro.”
Il progetto ha visto coinvolti anche i bambini della scuola
dell'infanzia "Aldo Moro", gruppo verde-sezione 5 anni, perché il
giardino della loro scuola era l’area di interesse del progetto. La referente
per questa struttura, la maestra Roncaglia Rosita così commenta il
percorso fatto “il giardino della
nostra scuola si è
animato di attività ludico-educative
finalizzate a una prima conoscenza “consapevole” dello spazio aperto a nostra
disposizione. Abbiamo annusato, toccato con gli occhi, visto con le mani alcuni
degli elementi naturali presenti nel nostro giardino: rametti, pigne, foglie,
sassi. I ragazzi delle superiori sono stati ottimi maestri”.
Si è notato che la tipologia
di attività ha permesso anche ai pochi bambini che solitamente appaiono più
restii a mettersi in gioco, soprattutto nel grande gruppo, di acquisire fiducia
nelle proprie capacità grazie anche al supporto prezioso e attento dei ragazzi
più grandi. E le insegnanti
stesse hanno seguito con attenzione questo progetto, come un percorso
formativo, perché anche a loro questa esperienza è molto servita per riflettere
sull’importante
ruolo di “regia educativa”mostrando la semplicità a volte di rendersi
promotori di creatività solo fornendo ai bambini un sostegno graduale e curando
il contesto delle esperienze in ogni loro parte.
QUIsSI GIOCA! ha visto la
partecipazione anche di due classi della scuola primaria "Lorenzo
Lotto" le cui insegnati così commentano il percorso “I bambini, dopo un iniziale momento di titubanza, si sono tuffati, con
entusiasmo crescente, nelle varie attività proposte dai ragazzi del Liceo di
Scienze umane, mettendo in atto tutta la loro creatività e la loro fantasia.
Hanno potuto sperimentare sul campo, o per meglio dire,“nel giardino”, le loro
capacità inventive e pratiche, avendo modo poi di apprezzarne i risultati
concreti.
E’ stata un’occasione, anche per noi insegnanti, di provare ad attuare un
modello di apprendimento diverso e più motivante, un esempio di come veicolare
l’azione pedagogica verso una direzione più concreta e pratica, mediante la
presentazione di un problem solving che ha attivato in un modo piacevolmente sorprendente
le meravigliose capacità creative dei bambini.“
Questi interventi testimoniano come progetti di questo tipo si muovano con estrema efficacia su più fronti: dalla progettazione partecipata all’educazione all’aperto, dalla percezione dello spazio e del rischio alle potenzialità del fuori come spazio educativo, dal concetto di bambino competente a quello di autonomia e libertà di pensiero. L’intergenerazionalità e la grande varietà di soggetti coinvolti hanno dato vita ad una comunità educante che ha lavorato insieme per un obiettivo comune: ripensare uno spazio seguendo le esigenze e i bisogni reali dei bambini in armonia con le sue caratteristiche e le sue potenzialità. Il giardino della scuola Aldo Moro è stata aula didattica, luogo di confronto, di scambio e di gioco, terreno di prova, spazio da vivere e osservare.
Il Fuori in questo
progetto è stato il punto focale, ognuno l’ha colto, usato o tradotto come
meglio credeva perché adatto a tutti e non esiste un'età preclusa. Progettare
insieme attività e spazi di apprendimento facendo diventare, nella pratica, gli
studenti del liceo di Scienze Umane, delle figure educative, dando corpo e
concretezza ai loro studi, è stata la chiave di volta di un progetto
cooperativo ed ambizioso che speriamo veda altre edizioni e coinvolga sempre un
numero maggiore di soggetti e realtà.
I ragazzi del Liceo di Scienze Umane hanno dato vita ad una documentazione video del percorso fatto, lo trovate QUI.
Per info: www.lesfriches.it
Per info: www.lesfriches.it
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