Di
recente abbiamo avuto modo di entrare in contatto con la docente Paola Nicolini
e di poterle sottoporre all’attenzione il nostro lavoro. Avendo riconosciuto,
in idee e percorsi, progettualità comuni, da un primo incontro di confronto ne
è nata una stimolante collaborazione.
Come
prima tappa siamo state invitate a tenere una lezione alla sua classe di
Scienze della Formazione Primaria, all’interno del suo insegnamento in
Psicologia dell’educazione. Abbiamo calibrato il nostro intervento sul progetto
QUIsSI GIOCA! sia quello svolto a Macerata sia quello che abbiamo realizzato
presso l’area di interesse culturale di Rambona, Comune di Pollenza. Partendo dalla natura della nostra
associazione, che già dal suo stesso nome crea chiari suggerimenti, abbiamo
cercato di spiegare un po’ quale sia il modo di progettare ed organizzare le
nostre attività.
L’esigenza
di riportare il bambino in città evitando di creare ad hoc per lui spazi
infantilizzati e isolanti in nome della sicurezza; permettere al bambino di
misurarsi con metodi ed attrezzature reali, con i suoi pesi, le sue dimensioni
e il suo rischio; stimolare, attraverso percorsi partecipativi, la cittadinanza
attiva e il senso di appartenenza ad una comunità; restituire, con attività di
autocostruzione, il valore del gioco al bambino in contesti ideali, come ad
esempio il cantiere (terrain vague). Questi sono stati i punti sui quali
abbiamo cercato di focalizzare il nostro discorso per portare i presenti ad
entrare nel nostro approccio, a seguire i nostri passi alla luce dei risultati
ottenuti.
La
pubblicazione poi, relativa al percorso sviluppato nel 2014 in un’area a verde
pubblico del quartiere Pace, Macerata è stata presentata come una
documentazione attenta che vuole sia ripercorrere le tappe del percorso
progettuale svolto sia essere un paradigma di una buona pratica che speriamo
possa ripetersi in altri contesti generando delle buone pratiche.
La classe, alla quale si erano aggiunti per l’occasione anche i dottorandi di quell’indirizzo, ha partecipato alla lezione intervenendo con domande e curiosità rendendo piacevoli e dinamiche le tre ore di lezione che avevamo a disposizione.
La classe, alla quale si erano aggiunti per l’occasione anche i dottorandi di quell’indirizzo, ha partecipato alla lezione intervenendo con domande e curiosità rendendo piacevoli e dinamiche le tre ore di lezione che avevamo a disposizione.
Un’esperienza,
questa, che ci ha permesso di mostrare
quanto lavoro e studio ci sono spesso dietro ai nostri percorsi progettuali,
dietro a ciascuna attività che proponiamo.
Il nostro incontro si è concluso annunciando già la seconda tappa di
questa stimolante collaborazione.
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