Sabato 28 gennaio dalle 16,30 alle 18,30, all’interno di “È ora di…fare
di più”, campagna per la riduzione dei rifiuti organizzata dall’Assessorato all'Ambiente del Comune di Macerata e dal Cosmari,
abbiamo “giocato” con Leonia, una
delle città che Marco Polo racconta a Kublai Khan nell’onirico capolavoro di
Italo Calvino. Continua così il nostro attento e meticoloso studio su “Le città
invisibili” che da anni ci porta ad indagare le immaginifiche parole di uno dei più importanti scrittori
del Novecento. Attraverso la conoscenza
del racconto e dei vari elementi che lo compongono i partecipanti, grandi e
bambini insieme, hanno dato corpo alla strana Leonia.
“La città di Leonia rifà se stessa tutti i giorni: ogni mattina la popolazione si risveglia tra lenzuola fresche, si lava con saponette appena sgusciate dall'involucro, indossa vestaglie nuove fiammanti, estrae dal più perfezionato frigorifero barattoli di latta ancora intonsi, ascoltando le ultime filastrocche che dall'ultimo modello d'apparecchio. Sui marciapiedi, avviluppati in tersi sacchi di plastica, i resti di Leonia d'ieri aspettano il carro dello spazzaturaio.“
La scelta della città è caduta su questa perché è per tematica, incredibilmente consonante con il motivo centrale di questi due giorni (27.28 gennaio 2017) di riflessione in merito alla raccolta differenziata e alla riduzione dei rifiuti. L’opulenza sfrenata e cieca espressa dal racconto mostra lo stesso frugale rapporto che abbiamo oggi giorno con il consumo. Sostituiamo molto spesso oggetti con altri equivalenti senza che i primi abbiamo esaurito la loro funzione; la tecnologia, in particolar modo, è un settore nel quale questo si sublima in atteggiamenti compulsivi e sfrenati.
Ognuno ha lavorato su un oggetto, avendo conosciuto i materiali e gli utensili a disposizione, e poi, insieme agli altri, ha composto un’installazione che ha mostrato a tutti la Leonia di ieri, quella fatta di rifiuti, che preme alle porte della città vicina. Questa installazione è poi rimasta per il resto dell’iniziativa mostrando, in maniera creativo-simbolica, quanto possa essere impattante, anche visivamente oltre che da un punto di vista ambientale, la sciocca tendenza a “buttare” tutto ciò che non soddisfa più il nostro ego.
Per info: www.lesfriches.it
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