Martedì 17 maggio con il secondo appuntamento, presso il nido
Trenino Rosso, siamo entrati nel vivo del Corso di Formazione sul Gioco Spontaneo per educatori e genitori dei due Nidi d’Infanzia comunali di
Sant’Elpidio a Mare.
Durante questa
tappa, dopo una breve restituzione delle nostre osservazioni sul primo
incontro, abbiamo presentato dettagliatamente l’attività e i materiali della
serata. Divisi in quattro gruppi, i presenti avevano a disposizione solo
cartone, scatoloni grandi o piccoli, pannelli, tubi, coni.
L’associazione aveva
strutturato l’attività mettendo a disposizione un determinato numero di
materiali, ritenuti adatti per forma e dimensione, per ciascun gruppo al quale
aveva anche assegnato una tematica specifica legata alla realizzazione di un
gioco. I gruppi poi avevano anche
accesso ad una serie di piccoli elementi comuni a tutti e ad alcuni attrezzi o
utensili adatti alla lavorazione del materiale presente.
I quattro gruppi hanno subito cercato di
progettare il loro gioco sia in rispetto della tematica e delle sue
declinazioni e sia del materiale a loro assegnato. Questo lavoro ha creato un’interessante
sinergia tra i presenti e tra di diversi registri linguistici usati.
Ognuno ha
un proprio vissuto, una specifica inclinazione, delle abilità, in questi gruppi
si è avuto la possibilità di metterli in comune, di dialogare e di sviluppare insieme
il pensiero progettuale creativo dando vita ad un oggetto ludico che
rispondesse al tema e alla fascia d’età alla quale si rivolgeva. Il gioco da realizzare doveva essere utilizzabile in autonomia dal bambino, con agilità, doveva
rispondere a canoni di semplicità e non si doveva utilizzare la
colla.
Lavorare e progettare insieme, educatori e genitori, hanno dato
vita ad un rapporto di reciproco scambio, di formazione e autoformazione. Le
persone si sono confrontate, hanno sviscerato problemi, studiato
soluzioni interessanti per l’apprendimento spontaneo del bambino attraverso il
gioco, senza però perdere di vista l’estetica.
Tutte le idee progettuali sono state discusse, verificate, confutate qualora fosse necessario, dimostrando quanto siano positivi e costruttivi il confronto e la cooperazione. Si è rimessa in moto una manualità magari non tipica dei lavori e delle competenze di ciascuno. In quest’ottica i piccoli gruppi sono diventati territorio di apprendimento e di confronto anche con se stessi.
Che l’approccio scelto dall’associazione abbia funzionato lo testimoniano i meravigliosi lavori ottenuti, il bel clima disteso e dialogico che si respirava e il fatto che quasi a mezzanotte nessuno se la sentiva di abbandonare la propria creazione, anzi ogni momento era buono per aggiungere qualche piccolo accorgimento.
La formazione secondo il metodo Les Friches è un apprendimento spontaneo frutto di stimoli e suggestioni che permettono al partecipante di sviluppare il pensiero progettuale creativo in autonomia, in rispetto dei propri tempi e in costante confronto e dialogo con l'associazione.
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