La seconda tappa del progetto
QUIsSI CRESCE! ha raccolto le idee progettuali dei genitori e delle educatrici
dopo un pomeriggio di incontro e di confronto circa le potenzialità e le
criticità presenti nei giardini di ciascuna struttura.
Nei cinque incontri, uno per nido, dopo una
visita attenta degli spazi esterni, le persone coinvolte sono state invitate a
rintracciare gli elementi che potevano essere ripensati o gli arredi
potenziali.
Questi momenti di dialogo e progettazione sono state occasioni di riflessione
sull’educazione all’aperto e al rischio anche, e soprattutto, in un’ottica di
condivisione di responsabilità. Ripensare insieme un’area didattica significa
discutere su una comune idea di bambino e sulla sua relazione con la natura
come fonte di apprendimento spontaneo.
L’aspetto positivo di questa seconda tappa, oltre ad aver rafforzato le
relazioni tra genitori ed educatrici, è stato quello legato all’osservazione
dei piccoli cambiamenti avvenuti nei partecipanti durante i momenti di dialogo. La
partecipazione diretta a questo percorso
progettuale ha creato un importante gruppo di lavoro, che, seppur con
conoscenze e linguaggi diversi, aveva lo stesso obiettivo chiaro: il benessere
del bambino in un’ottica di sviluppo della propria autonomia, limitando
l’ingerenza dell’adulto ed evitando la messa in opera di troppi giochi strutturati
ritornando piuttosto ad un arredo fatto
di elementi, il più possibile, naturali.
Spesso in accordo, genitori ed
educatori, hanno sottolineato quanto sia importante la cura di un luogo per far
sì che sia idoneo per il libero esperire del bambino, in autonomia e “sicurezza”.
Le idee risultanti da questa seconda tappa di progettazione partecipata dello spazio esterno
di ciascun nido, mostrano, senza ombra di dubbio, che l’idea di educazione
all’aperto sottesa è comune e condivisa.
Non si sono immaginate strutture impattanti, ma piccoli iniettori di
creatività capaci di stimolare il bambino nelle sue attività; non arredi
ingerenti ed eccessivamente strutturati, ma elementi naturali che risolvano
problemi strutturali e di utilizzo in dialogo con l’ambiente e tenendo presente
la libertà di apprendimento del bambino.
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