martedì 7 giugno 2016

Terzo appuntamento del Corso di Formazione sul Gioco Spontaneo per educatrici e genitori



Martedì 31 maggio, presso il nido Trenino Rosso, era alla sua terza tappa il Corso di Formazione sul Gioco Spontaneo per educatori e genitori dei due Nidi d’Infanzia comunali di Sant’Elpidio a Mare. Durante queste due ore i presenti sono stati, inizialmente, invitati a riflettere sul concetto di installazione e sulle sue caratteristiche fondanti.  Successivamente è stato presentato il materiale che poi sarebbe stato usato durante l’attività e infine si è passati all’azione pratico-manuale finalizzata alla realizzazione di un’istallazione da posizionare per la festa dei nidi.




Il corso di formazione si  trova in una sua fase di crescita, anche per quel che riguarda la scelta e la selezione dei materiali per l’attività. Martedì 31 avevamo proposto ai partecipati due soli materiali cardine, pochi utensili per la loro lavorazione, e un obiettivo, cioè la realizzazione di un’istallazione ludica per bambini fino a 3 anni.




Il percorso formativo richiede un coinvolgimento sempre  maggiore. Con pochi materiali destrutturati a disposizione devono riuscire a dar vita ad un gioco. Molti sono i particolari da tenere a mente: il luogo nel quale potrebbe essere collocato, qual è la nostra idea di gioco, e soprattutto di gioco spontaneo, e come lavorare e rielaborare i materiali in modo funzionale allo scopo. La nostra selezione di materiali in questo appuntamento ha indubbiamente messo in difficoltà in quanto era omogenea per ciascun gruppo, era limitata, molto caratterizzante e anche impattante. 




Non è per niente semplice realizzare un’installazione ludica con due materiali a disposizione, due materiali di riuso, e per questo neutri, nudi. L’ottimo lavoro fatto ha mostrato quanto il confronto, il ragionamento, la riflessione e la condivisione siano stati leve fondamentali per stimolare il pensiero progettuale creativo e costruire dei percorsi comuni.




La formazione secondo il metodo Les Friches non è passiva ma spinge sempre il partecipante a andare oltre i proprio limiti ed approdare a qualcosa di nuovo e stimolante, attraverso piccoli e semplici ingredienti. Promuove inoltre l’autonomia e la capacità di ciascuno di mettersi in discussione, ciò permette ai genitori di aprirsi ad un confronto nuovo con il bambino ma soprattutto alle educatrici di costruire una didattica sempre in movimento.



  
Imparare a lavorare con materiali vari destrutturati aiuta l’educatore a progettare attività didattiche diverse e molto interessanti perché scevre da stereotipi di composizione e di utilizzo, sia per loro che, di conseguenza, per i bambini. 




Questi elementi sviluppano un curricolo più fluido ed una didattica più aperta





Nessun commento:

Posta un commento